La tesi si intitola ‘Il calcio che vorrei’ e dopo l’introduzione presenta un capitolo sulla fase offensiva, un capitolo sulla fase difensiva e una sulle transizioni: “L’idea fondante del mio calcio è basata sulla volontà di un calcio propositivo, di possesso e di attacco.
Vorrei giocare un calcio totale e collettivo, con 11 giocatori attivi in fase offensiva e difensiva. Manipolando spazi e tempi, abbiamo l’ambizione di comandare il gioco in ambedue le fasi. Il “gioco” deve essere il filo conduttore della mia squadra. Intendendo per “gioco” quel filo conduttore composto da principi, posizioni ed emozioni tra i giocatori stessi. Un gioco basato sul collettivo ma che sia in grado di esaltare le individualità più forti”, recita l’introduzione.
Così ha conseguito il patentino UEFA Pro a Coverciano il maestro Andrea Pirlo, con un punteggio di 107 su 110.
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