Il Coronavirus ha influenzato le nostre vite in moltissimi ambiti, tra cui quello lavorativo. A causa delle restrizioni conseguenti la pandemia, un terzo dei lavoratori europei ha dovuto infatti cambiare modalità di lavoro ed è aumentato l’utilizzo degli strumenti digitali (come smartphone, pc, tablet) da remoto.
Questi strumenti permettono una reperibilità ed una connessione costante e continua: ciò rischia di compromettere il bilanciamento tra vita professionale e vita privata.
Ecco perché è fondamentale la tutela del diritto alla disconnessione, ossia il diritto del lavoratore di non essere costantemente reperibile, senza che questo comprometta la sua situazione lavorativa.
La disconnessione costituisce una misura preventiva per tutelare lo smart worker e come tale deve essere regolamentata.
La proposta della Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento europeo rappresenta la volontà di andare verso una direttiva europea che regolamenti il diritto alla disconnessione.
Si tratta soltanto di un primo passo: per entrare in vigore questo testo dovrà essere approvato in seduta plenaria. Solo così si potrà impegnare la Commissione europea nella presentazione di una proposta legislativa.
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